martedì 30 novembre 2010

Idee di getto,scritte confusamente atto II

Che poi cosa opsso dire in merito? purtroppo sono fatto così, dolente o credente, mi tocca accettarmi.
Penso che il dialogo sia da sempre alla base di tutto,ma non il dialogo quello tra due amici,per occupare spazi e tempi che non saprebbero in che altri modi impegnare,quello costruttivo fatto per arrivare ad una conclusione.
Una serie di frasi correlate tra loro,con un nesso,con un continuo.
Mi piace parlare,mi piace dialogare quindi,mi piace risolvere i problemi.
Mi guardo intorno.
Aspetto.

Le cose faccio fatica a dirle, ma meno a scriverle.
Spero che venga colto tutto quello che le parole non dicono.
"Pronto vale ? ciao! come stai ? ascolta,sei riuscita a prenderlo ?"

"no ma se vuoi passo io,priam delle udienze"

Questo è quello che capto mentre sono su una corriera,anzi,mentre ero ritorno da scuola.
Sono un tipo curioso,l ipod nelle orecchie non frena la mia voglia di curiosità.
Sono un tipo curioso,rischio di sembrare pesante.. vi auguro di essere affetti di curiosità.

A dire il vero,non mi piace molto maledire le persone sopprattuto perchè non posso usare troppa magia a caso e quindi non posso nemmeno provarci a maledire qualcuno!
La situazione si sta facendo pesante,passo la mia mattina orientato in un modo,tornando a casa e in casa sono orientato in altri 2 modi e non riesco a concentrarmi per poter bramare la sapienza su chi fosse Vale e su cosa fosse riuscito a prendere.
Io stesso mi divertivo nel fare battute allusive e ad autodarmi risopste più meno reali,non ho mai amato le battute allusive di natura sessuale ma alle volte.
Del resto lo stare in casa mi da danno,indi per cui cerco di sapere tutto su tutti.
Dico le cose che mi danno fastidio e non vengo creduto,cerco di fare capire le cose che mi danno fastidio e non vengo capito.
Peggio ancora,quando le cose a cui tengo non vengono prese in considerazione con lo stesso peso che vorrei,poi il cuore si fa sentire e il caldo prende il soppravvento.
Ora che sei uscita per non so dove, mi dirigo nel letto,sbattuto a terra,guardo il soffitto che sarebbe bianco ma poi diventa grigio le luci dela mia camera conferiscono ad esso tanti colori diversi,potrei stare ad osservarlo per ore se non avessi altre cose in testa.
Cose che mi perseguitano.
Pero' sono difficili da capire,vero ?
Gente che si proclama diversa,gente che si proclama esperta della vita,gente che ha scelto e gente che non ha scelto,gente con tante paranoie o con la mente lucida.
Banale quanto veritiero: non riesco più.
Fatti sentire,oggi per favore.
Le tue crisi non mi danno fastidio,mi spaventano e mi affasciano allo stesso tempo.
Sono qui apposta,potete mettermi in testa tutti i vostri problemi cercherò al meglio un confronto con i miei problemi risolti o quasi risolti per potere aiutare o semplicemente ascoltare,davvero.
Desidero da morire il sapere più totalitario,i miei compari dovrebbero averlo capito.
Parlami,ho bisogno di sentire voci vicine.
Come stai ?
Spero non sia un automatismo,del resto spesso e volentieri penso che non abbia così senso una risposta-breve: bene male,ma allo stesso tempo è comunque un riassunto molto impattivo di quello che penso.
Vai.
Ho paura,lho già detto ?
Ormai la paura fa parte di me.
Bisogna trovare dei passatempi,qualcosa per uscirne.
Devo bruciare qualcosa,bruciare della plastica,della gomma,della benzina voglio respirare aria malsana,voglio tossire e sputare.
Questa sera avrei mangiato volentieri dello schifo,del resto lo mangierò.
Spesso i dialoghi sono espermenti venuti mali,pieni di secondi sensi che possono creare sin troppi disagni,i miei compari mi chiedono cosa fare di venerdì se andare a quel concerto o meno,non ho voglia.
Non mi diverto veramente non mi piace immergermi troppo in gente che non conosco,non voglio .
Non voglio appoggiarmi ad un muro a guardare il concerto e cantarmi n testa qualche qualche canzona o perdermi in qualche viaggio mentale.
Ho bisogno di colpire qualcosa con tutta la mia forza.
Le cose che mi danno fastidio sono tante e forse sono tutte una più stupida dell'altra.
Non posso fare di più,spiegare oltre i miei limiti ? mi dispiace amici,non ci riesco.
Questo è il massimo.
Non tenetemi segreti,non nascondetemi le cose.
Non mi importa di stare male.

venerdì 26 novembre 2010

Tolto degli abiti della giorna,spento luci,lavato denti,mi sposto verso il letto che abbiamo condiviso svariate volte.
Fa freddo,è novembre,le ventole del PC emettono uno strano suono.
Non riesco a dormire,non è tardi,non riesco a dormire senza vedere il cielo,senza sentire il vento.
Aspetto un sms e leggo un manga: le due cose sono così distanti m così correlate,se foste un minimo conoscitori di me stesso.
Chiudo gli occhi,mi addormento in piena coscienza di non aver fatto nulla oggi e non aver potato a termini le mie mansioni ma mi addormento.
Mi trovo in una città della Provenza,famosa per le sue cicale.
Un artigiano mi insegna come disporre in maniera ordinata i prodotti che crea lui stesso.
Bracialetti
Cicale in ferro battuto
Orecchini.
Questa mattina mi sono dimenticato il foglio in casa,ho dovuto annotare tutto i miei pensieri su di un cellulare piuttosto antiquato ma comunque funzionale.
Mentre lo faccio,soddisfacendomi,asclto un disco di un duo locale che fa dell'elettronica che non mi è mai piaciuta ma ammetto che in questo momento capita a fagiolo.
Come si è soliti a dire.
Diciamo che gli ultimi passi,che separano la fermata della corriera all'ingresso della scuola sono stati chiaramente volti a trovare un sistema,invetare un modo per riuscire a convertire i miei pensieri in segnali digitali.
Una serie di 0 e 1,più o meno ordinata,senza sfaccettature,senza 0,5.
L'atto V è iniziato,senza che me ne sia accorto è già finito e così,sei ore dopo è finito anche il VI atto.



giovedì 25 novembre 2010

In attesa

Or ora me ne rendo conto,esagero.
che cazzo.
Non è che poi faccio apposta,ho una testa complicata son  brutto e strano ahah che palle tutte a me!

lunedì 22 novembre 2010

I Parte.
Pre Mattina
Cammino
Asfalto bagnato
nebbia nell'aria e fumo dala bocca
Metallo freddo,macchine e autubus stracolpi di individui che NON guardano, che NON sentono, che NON notano gli alberi nudi e le foglie a macerare in terra oppure le evitano,avendo cura di non pestarle perchè mm fa schifo! piuttosto schifati per i bagni che sei solito a frequentare o per qualche ragazza che hai vinto grazie qualche alcolico arcano.
Salgo le scale,ogni gradino equivale ad un giorno sempre più freddo: è inverno.
Non volevamo fare troppo tardi e invece anche ieri sera sono tornato a casa tardi.
Alla guida di un mezzo così essenziale e così banale,ascolto una radio che trasmette le hits anni 70 ed 80 con estrema attenzione non voglio addormentarmi alla guida.
Dopo una giornata di lasagne e mascarpone ed una cena etnica.
Una preocessione di autubus,di fine anni 90 numerati ed arancioni disturbano le mie divagazioni su questo pianerottolo al 4 piano di un istituto tecnico industriale,con me altri 2 studenti,in attesa del bidello che ci condurrà alle aule aprendo la porta.
Mi guardano strano,gli studenti diventano 3,poi 4 e poi 5,continuano a guardarmi con fare sbeffeggiatorio,sono convinti che io stia facendo dei compiti mentre annoto i loro comportamenti usando il muro come scrivania e il sangue di qualche piccione sul cornicione come inchiostro.
Questa è solo la I parte


II Parte.
La mattinata

Non ricordo nulla

III Parte.
Il pomeriggio

Ho distrutto una porta

IV parte.
La serata

staremo a vedere.


mercoledì 17 novembre 2010

Che palle le serie.

E le successioni dle ridotte.
Certo che aprire un post parlando di matematica (e che matematica) fa sempre più figo che aprirne uno,magari di uguale pochezza,ma con un incipit del tipo che palle la pioggia.
Se piove o non calcolo nessun limite per n tendente a infinito di una serie non succede nulla di grave.
Al massimo mi bagno o prendo 3 4 nella verifica !
Fossero quelli i problemi..

Per ora,che non ne ho,me ne creo ed è giusto così.
Aspetto un sms dalle 6,ovviamente si ha sempre meglio da fare.. che discorsi.

Anche se poi te la prendi perchè ti dico le cose stronze quando siamo io e te,e ci credi e non hai ancora capito una cosa.. io non posso stare qui ad aspettarti.
Sto male,non me ne vergogno,avrò ben altre cose di cui vergognarmi.
Il tempo passa (solita citazione di Brozi) e io mi fermo per cercare di rendermi conto dove posso avere sbagliato,come mai non ti fidi di me? perchè non mi credi?
Non ha nemmeno senso ripeterlo all'infinito che mi piaci.. perchè tanto,non mi credi.
Eh sì.
Che palle la sera,anche se sera non è.. è notte,tra mezz'ora sarà meglio che vada a letto perchè alle 6.30 rinizia la solita storia.
Autubus,scuola,autubus,casa-studio-attesa-ansia-letto->
E' l ultimo anno,mi dò forza da solo.

Poi mi fai gli scherzi,anche..

Io ti voglio bene,anzi non è vero io ti voglio.
Tu non ne hai una minima idea di quanto tu sia importante per me.
Tu non sai cosa ti stai perdendo.

Regaz,non si parla certamente di dire eh,so proprio bello,eh.. no zero.

Andava detto.

I conti tornano,mancano dei pezzi,non posso nemmeno farti uno squillo.
I soldi sono una brutta bestia.
Io non ci riesco più,voglio starti vicino.

lunedì 15 novembre 2010

Dall'essere buoni s'impara

Eh sì.

Ho detto tutto,ora che rileggo me la rido 

Ride bene chi ride ultimo, controscherzo in arrivo :)

Ho capito troppe cose.

F.

domenica 14 novembre 2010

Una serata a grattarsi

Una serata a grattarsi,non so perchè,ma da un momento all'altro hai deciso di riempirti di puntini rossi e iniziare a grattarti.
Mi hai fatto paura.
Il dottore della farmacia di turno,ci ha rassicurati,aveva una voce pacata del tipo "non è niente di grave" come ogni cosa,per un medico.
Per fortuna quando sei andata via eri tornata quasi normale.
Non voglio che esplodi.
Forse ho fatto degli errori nel corso di questa giornata,siamo già terribilmente a domenica mattina,nebbia,novembre,dieci e un quarto.
Spero di riuscire a farmi perdonare. E' dura aspettare tutta la settimana. C'è da impazzire.
Hai tolto la nostra foto dal telefono,ma ho fatto finta di niente.
Mi sono tagliato un po' la barba,anche se ti piace,mi dava fastidio e ho dovuto farlo.
E' chiaro cosa io stia pensando in questi momenti che sono giorni,in questi giorni che sono attimi,è chiaro che voglio il massimo delle certezze disponibili al mondo è chiaro che non mi basta la Reflex che aspettavo da 2 mesi per farmi felice o un bel voto a scuola o un amico che mi dice "Sei grande" o mille persone che mi chiedono "Come stai?" e Dio solo sa quanto,agli occhi,possa apparire banale&scontato: mi basti tu,mi basti vederti felice con me,che vada tutto bene a casa,a scuola,coi tuoi amici,mi basti tu quando mi chiedi come sto,quando mi scrivi quei messaggi sensa senzo ai quali non so mai cosa rispondere,sentirti parlare in macchina delle tue cose senza che io capisca,senza che io risponda.
Questa sera c'è un bel concerto,che ne dici se ci andiamo insieme? Non finisce tardi,non mi interessa di stare lì fino la fine,ti porto a casa se vuoi.
Voglio solo stare ancora un po' con te.

lunedì 8 novembre 2010

Non diventiamo padri e madre alla nostra età

Stia tranquilla signora è una cosa che nemmeno io voglio.
Troppo studio oggi,mi ha dato la testa e realizzo di sapere quanto prima,quando non avevo studiato.
Interessante,bè bè,non male :)
Soliti problemi giovanili insomma.
Distanti rispetto i distanti,ma comunque sempre post-addolescenziali perchè ora il post rock non va più di moda.
Non ho neanche il coraggio di rispondere alle telefonate,non nascondo nulla,solo ho paura.
Forse la situazione non era delle migliori per prendere in mano un telefono,forse sono troppo immaturo o che altro,ho fatto delle cazzate eh sì.

Mi strappo un po' di peli della barba,nell'attesa che mi decida a ripassare ma ho poca voglia.

Mi viene solo da dire,lo sapevo.. si immaginava ecco.

mercoledì 3 novembre 2010

Il tempo passa e domani è già il 4.11.2010.
Il bilancio si prospetta chiaro,se non ovvio.

E' una data,il 4,è una data simbolica che rappresenta due mesi con una persona,due mesi intesi.
Cortissimi ma intensi.
Quarto giorno del penultimo mese del 2010
4 Novembre 2010,e non ho ancora concluso nulla dal punto di vista formativo - scolastico.
Quello che conta veramente cosa è ? Quale di questi 4 punti io devo scegliere per ritenermi soddisfatto e insoddisfatto ? già è vero,l'uno completa l'altro.
Dove ho fallito ho rimediato da un altra parte.
Peccato che non è mai così, non penso che per me sarà così,almeno.
Quando vibra il mio telefonino e leggo il tuo nome sto bene.
Stupidamente legato alla tecnologia che tanto odio,che tanto non mi interessa,tanto quanto è vero che io frequento l'iti informatica.
E vaffanculo.

mentre a te,ti voglio bene

Non sono bello

non mi faccio vedere,

piuttosto vi faccio vedere cosa vedo.


martedì 2 novembre 2010

Te l'ho fatta Lucia.

Che palle non prestare attenzione.
E' abbastanza noioso doversi dire,che diavoli ! Se stavo attento - se stessi più attento!
Sì ma poi mi si chiudono gli occhi e mi vado a letto ma tanto non dormo perchè preferisco "pensare male" oppure a pensare a che domani mattina,avrò dei capelli inguardabili ma poi mi dico bè sono un uomo alla fine queste cose non dovrebbero passarmi nemmeno per la testa! invece mi consolo con un "Tanto chi mi guarda a scuola?" e chissene frega dei pallini bianchi,nei ciuffi ribelli.
Non ho i ricci,ho mille ciuffi ribelli ma sono contento per loro perchè sanno opporsi alle cose con vigore,non come faccio io che ci opponiamo tanto ma di fronte ai fatti,di fronte all'acqua per piegarci ci pieghiamo.
L'ho comprato io un nuovo ombrello,proprio per cercare di coprirmi dall'acqua ma io odio gli ombrelli perchè tanto mi si rompe sempre,perchè col vento si rigira all'indietro e sembri quei comici inglesi mal sottotitolati che danno ogni tanto nelle domeniche d'inverno.
Conto i miei amici sulle mie storte e fredde dita,condivido in modo pressochè equo o con qualche criterio di individuazione di un ipotetico valor medio senza tener conto del rischio legato a tale evento, le mie attenzioni a meno che il vento non mi faccia uscire di casa.
Non sono meteoropatico,semplicemente non vado matto per il vento gelido.
Che cazzata,mi piace il freddo e mi piace il vento freddo. Voglio starmene al freddo per sempre.
Spero che,una volta vez del domani, le cose saranno diverse.
Magari me ne vado in una isola tropicale